Utopia digital cafè

Marc Augè, nel 2015 ed in un tempo ancora ben distante dal poter anche solo immaginare l’emergenza pandemica che stiamo vivendo, teorizzava che “Entrando in un bistrot, è possibile sapere che può sempre accadere qualcosa e quindi, quasi inconsciamente, ci mettiamo in attesa di quel qualcosa”.

Questo è all’incirca ciò che accade all’interno dell’Utopia Digital Cafè, il salotto digitale promosso da Pirati Urbani, in cui giovani e meno giovani, attori del terzo settore, del mondo dell’arte, dell’associazionismo, del volontariato e dell’impresa, si incontrano, si mescolano e si ibridano.

Uno spazio virtuale in cui, a rotazione, vengono invitati degli ospiti che, portando in dote il loro bagaglio di vita, di competenze e conoscenze, offrono lo spunto per riflettere sui temi più disparati (dal viaggio all’arte, dall’impresa sociale, all’ambiente).

L’obiettivo è quello di creare una rete relazionale, di discussione e futura realizzazione, di azioni volte a permettere lo sviluppo di un percorso partecipato di arte generativa. Non la sola volontà di limitarsi a sviluppare una serie di eventi ma quello di creare un humus umano in cui si narrano storie, vissute o immaginate, che generino altre storie a cui dare vita.

Il potere dello story telling, del desiderio di conoscere, del condividere saperi, opinioni, desideri e progettualità, che possano prendere vita in un futuro non solo digitale.

L’Utopia digital cafè, che si tiene due volte a settimana in orario 21:30/22:30 rappresenta, per stessa autodeterminazione dei suoi partecipanti, un luogo dove “si trova il tempo per parlare di niente”. Un “niente” dissacrante e per certi aspetti funzionale, in cui lo scopo non è direttamente quello di mettere in campo azioni o ricercare soluzioni a problemi percepiti, ma quello di analizzare un fenomeno essendone partecipe, parlandone, scoprendolo e scoprendosi.

Un ritorno ad una dimensione sociale da molti ritenuta non persa ma “senza fissa dimora”, un luogo in cui incontrarsi senza motivi “necessari” ma che trovano la loro necessità nel bisogno di mischiarsi, ascoltarsi e confrontarsi.

L’Utopia Digital Cafè è uno spazio aperto ed accogliente, con una forma in divenire (resterò esclusivamente digitale?) che desidera essere un contenitore per tutto ciò che può favorire e generare dinamiche sociali sostenibili e generative all’insegna del piacere della ricerca.

“Il bistrot”, conclude Augè, “non è un club e non esclude nessuno. È uno spazio aperto su altri spazi, sulla strada e sulla vita”. E anche noi aspiriamo ad esserlo.

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